Il bosniaco si unisce al suo allenatore e ai molti giocatori che chiedono di ricominciare: “Sono d’accordo con Acerbi e Immobile, più sicure le nostre strutture di un parco”
Dopo Kluivert, Pastore, Santon e Pellegrini, stavolta è il capitano della Roma, Edin Dzeko, a sottolineare come per i giocatori della Roma sia più sicuro allenarsi a Trigoria invece che in un parco. Non solo: Dzeko si dice d’accordo con le parole dei laziali Acerbi e Immobile (derby archiviato, in questo caso) e parla anche di tutte quelle persone che lavorano nel mondo del calcio, ma non solo miliardarie come i calciatori. Lo fa in diretta Instagram sul profilo della Roma e lo fa con cognizione di causa, venendo dalla Bosnia e da una famiglia che, in tempo di guerra, certo ricca non era. “La salute viene prima di tutto – ribadisce Dzeko -, ma in questo momento è più sicuro allenarsi a Trigoria che nei parchi.
Lì saremmo più sicuri che da tutte le altre parti. Ultimamente sono state dette molte cose: quando si parla di noi si dice sempre che guadagniamo tanto. Il calcio non significa solo soldi e calciatori: c’è tanta gente intorno al calcio. Io ho girato l’Europa e ho visto molta gente che in questo momento non può lavorare. Dobbiamo pensare anche a loro. Ci sono tante aziende che lavorano poi con la Roma, all’Olimpico. Non voglio che si parli solo di soldi, ieri ho visto qualche intervista di alcuni giocatori: hanno detto lo stesso anche Acerbi e Immobile, sono d’accordo con loro”.