Stavolta è tutto vero, non ci sono incomprensioni che tengano. Il Manchester City punta Messi. E non per sbaglio, come accaduto oltre dieci anni fa. Lo scontro frontale tra la Pulce e Abidal, nonostante dal Camp Nou parlino già di pace, lascia l’impressione che per la prima volta in carriera l’argentino possa davvero valutare l’addio alla squadra blaugrana. E già sono in allerta tutte le big del calcio mondiale, che grazie alla clausola per cui Messi si può liberare gratis sognano il colpo a parametro zero più importante della storia del calcio. In prima fila c’è, neanche a dirlo, Pep Guardiola.
GUARDIOLA – Come riporta il Sun, il catalano sarebbe felicissimo di portare all’Etihad il calciatore che ritiene il migliore di tutti i tempi. E la sua dichiarazione secondo cui “il Barça dovrà abituarsi al fatto che Messi un giorno non ci sarà” sembra più una minaccia al suo ex club, piuttosto che una raccomandazione. Del resto, i Citizens non hanno mai nascosto di essere più che interessati alla Pulce, anche in tempi non sospetti. Dopo più di dieci anni, infatti, una trattativa che è stata fantamercato e che ancora scatena qualche sorriso può diventare realtà. Nel 2008 il City è in pieno passaggio di proprietà tra il thailandese Shinawatra e lo sceicco Mansour. Uno dei punti fondamentali per la chiusura dell’affare, però, è che il club deve comprare un campione nella sessione di mercato estiva.
TRATTATIVA PER CASO – E quindi si arriva all’ultimo giorno di trattative, con il nuovo direttore generale Cook alla ricerca di un grande nome, per evitare che il closing tra le due parti possa saltare. Una situazione abbastanza…confusionaria. Che in inglese, ironia della sorte, si dice “messy”. E quando Cook parla a un suo collaboratore di una “messy situation”, in pieno trip di mercato il povero interlocutore capisce che…deve provare ad acquistare la Pulce. Tentativo respinto con perdite, se non altro perchè, come racconta il Sun, i Citizens offrono appena 50 milioni e si vedono l’offerta rispedita a Manchester senza troppi problemi. E alla fine comprano Robinho dal Real Madrid. Ora, però, a dodici anni di distanza, la “messy situation” è a Barcellona. E chissà che Mansour e i suoi stavolta non ne approfittino davvero.